martedì 10 novembre 2015

Il potere delle parole






Capita di usare le parole in modo inappropriato o addirittura in modo infelice. Capita di sceglierle male, di pensare che in quel particolare momento ciò che conta è l'effetto che producono. Capita di sottovalutarle, di non cogliere tutto ciò che, nell'immaginario comune, è legato a esse, capita di dimenticarsi che la storia cambia il loro significato, tingendole di ombre di cui non si libereranno mai più.
Capita di prenderle in prestito da altri perché suonano bene, perché pronunciarle ci fa sentire più intelligenti o più forti,  capita addirittura di usarle senza capirle davvero.
Ma quando qualcuno le scrive perché vengano lette, allora meritano un rispetto particolare, meritano una riflessione che fermi le lancette del tempo, che valuti ciò che spesso non si vede: il loro immenso potere creativo e distruttivo.
Una volta scritte non perdonano. Diventano specchio di ciò che siamo o non siamo, dei nostri pensieri o della mancanza di essi.
Scegliere le parole da usare è una responsabilità enorme. Soprattutto se etichettano, feriscono, manipolano, accusano, emarginano o racchiudono odio. Usate male, sono pietre.
Nascondere la mano, dopo, non è più possibile. Una volta scritte, mettono radici.

                       Claudia Mancino

17 commenti:

  1. Bellissima riflessione. Buona giornata Claudia

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  2. Le parole mettono radici... credo che tu abbia maledettamente ragione

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  3. Oh come mi piace!

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  4. Assolutamente d'accordo! Ci sono concetti che non si possono esprimere altrimenti, altri che invece assumono significati diversi al variare di un singolo termine. La bellezza sta proprio nello scovare quella parola che in quel determinato momento calza a pennello alla tua storia.

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    1. Ciao Alice! Sai questo pensiero è nato in un momento di rabbia, dopo aver letto per l'ennesima volta considerazioni buttate lì con enorme superficialità su profughi e immigrati... su tutti quelli che sono considerati "diversi". La cosa che ho trovato sconvolgente è stata la scelta delle parole. Non discuto l'ignoranza (intesa come ignorare), non discuto neppure il fatto che ognuno è libero e ha il diritto di pensare come vuole, ma faccio davvero fatica ad accettare la scelta di certe parole cariche di odio. Parole scritte non sempre con la reale consapevolezza di ciò che implicano, di ciò che riportano alla memoria. Le parole modellano il pensiero. Non vanno mai sottovalutate. Hanno portato interi popoli a odiare, hanno dato vita a ideologie spaventose, Hanno il potere di creare il nemico. Hanno il potere di dividere la società in "noi e loro". Questa è la base dell'odio. Prendi i discorsi dei grandi dittatori del passato. La scelta delle loro parole non è mai stata casuale. Quando quelle parole tornano a galla, a me viene un brivido lungo la spina dorsale. Se ogni nostra scelta è morale, allora anche la scelta delle parole lo è.

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    2. Caspita questo si chiama arrabbiarsi con grande eleganza :-)

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    3. Però hai ragione, Claudia. Troppa gente si riempie la bocca di parole cariche d'odio. Se poi vengono scritte il peso è maggiore.

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    4. Accidenti Claudia, un brivido è corso pure lungo la mia schiena.
      Non avevo colto questa accezione totalizzante in senso negativo. Nella mia ingenuità mi ero soffermata al lato creativo della parola, quello che permette davvero di produrre significato e dare vita a nuovi mondi.
      Quanta tristezza nelle tue parole.
      Mi rifiuto di concepire l'idea di una scrittura come arma di distruzione di intelletti di massa. Eppure, come dici tu, la storia è piena di questi esempi.
      Allora il mondo è veramente nelle mani di chi lo sa raccontare.
      Non ci resta che mettere creatività nei nostri cannoni, una piccola narrazione alla volta.

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    5. Il mondo è in mano a chi sa manipolare le parole, sì. Noi le usiamo per far riflettere e raccontare storie. E facciamo molta attenzione perchè sappiamo che dietro a ogni parola si spalanca una porta.
      Buona giornata Alice e felice di averti dei nostri
      Un abbraccio
      Claudia

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    6. Dovremmo davvero imparare a fare attenzione, perche' abbiamo dimenticato quanto sono importanti?

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  5. Bellissima riflessione. Dovrebbero tornare a insegnare l'arte oratoria nelle scuole. Ho due figle e a forza di prove stile invalsi si sta perdendo qualcosa di fondamentale nella loro capacità di relazionarsi al mondo. O forse è un passo verso quello che rende una generazione facilmente manipolabile?

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  6. Le tue hanno messo radici nel mio cuore.

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  7. Felice Anno Nuovo e ... in attesa di una nuova storia!!!
    Un abraccio
    Ali

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  8. Direi che hai maledettamente ragione

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  9. Bisognerebbe che molti leggessero quello che hai scritto. Bravissima

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  10. Lorenzo de Santisluglio 05, 2016 7:20 PM

    Grandissima

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